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STURZO, LUIGI
(Caltagirone 1871 - Roma 1959). Politico italiano. Sacerdote cattolico, a Roma entrò in contatto con i circoli di R. Murri e G. Toniolo, che lo spinsero verso l'impegno sociale. Prosindaco di Caltagirone, nel 1905 pronunciò il discorso I problemi della vita nazionale dei cattolici, considerato il testo fondamentale per la tradizione politica dei cattolici democratici. Nominato da Benedetto XV segretario della giunta dell'unione popolare (la più importante organizzazione sociale cattolica), ne mantenne la carica sino alla fondazione del Partito popolare (18 gennaio 1919) di cui fu segretario. Svolse un ruolo fondamentale nel partito per difenderne l'aconfessionalità e contro le tesi collettivistiche in materia di riforma agraria della componente sindacalista. Contrario al fascismo e a qualsiasi forma di collaborazione con il regime, fu costretto ad abbandonare la segreteria del partito per le pressioni del Vaticano, compiacente verso il regime. Lasciata l'Italia nell'ottobre del 1924, visse a Parigi, Londra e, allo scoppio della guerra, a New York. Nel secondo dopoguerra si mantenne indipendente e a volte critico nei confronti della Dc. Nel 1952, su sollecitazione di Pio XII, tentò la formazione di un blocco di centro-destra in occasione delle elezioni amministrative romane ("operazione Sturzo"). Nello stesso anno venne nominato senatore a vita.
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